Palermo registra un’impennata di casi Covid a causa della variante Stratus. Gli esperti rassicurano: “Nessun allarme”.
Negli ultimi giorni, Palermo ha registrato un notevole aumento dei casi Covid, legati alla nuova variante Stratus, già predominante in alcune zone d’Italia. Il ritorno del virus non è passato inosservato: più tamponi, più contagi, e anche un incremento dei ricoveri, sebbene al momento non si registrino casi gravi. Dopo mesi di relativa tranquillità, la città torna a confrontarsi con una realtà che sembrava ormai superata.
A confermare la situazione è il professor Antonio Cascio, direttore di Malattie infettive al Policlinico di Palermo. In un’intervista a La Sicilia, l’infettivologo chiarisce: «Abbiamo notato un incremento dei contagi, ma non c’è motivo di allarmarsi. Il virus lo conosciamo bene, il nostro organismo è preparato. Serve attenzione, soprattutto per i soggetti più deboli».

Cos’è la variante Stratus e come si sta diffondendo
La variante Stratus (nota anche come XFG) è il risultato della ricombinazione genetica di due linee virali, LF.7 e LP.8.1.2, rilevate inizialmente negli Stati Uniti. Secondo quanto riportato da iHealth Labs, questa variante presenta un’elevata capacità di trasmissione, ma non sembra causare forme più gravi rispetto alle varianti precedenti.
A Palermo, secondo Cascio, Stratus rappresenta ormai oltre il 50% dei casi positivi. La diffusione è rapida, ma resta contenuta a livello clinico. Per questo, le raccomandazioni si concentrano su prevenzione e vaccinazione, soprattutto per le persone con patologie croniche o immunodepresse.
Sintomi comuni e raccomandazioni per i soggetti fragili
I sintomi riportati sono quelli ben noti: febbre alta, tosse, affaticamento, ma anche perdita improvvisa di olfatto e gusto. In alcuni casi, è stata riscontrata voce rauca, un sintomo già osservato in altre sottovarianti recenti.
Gli esperti consigliano cautela, soprattutto per i soggetti fragili. È raccomandato indossare la mascherina in luoghi affollati, mantenere una buona igiene delle mani e aggiornare il ciclo vaccinale. Cascio conclude: «Nessun allarme, ma serve responsabilità. Il virus può ancora causare complicazioni in chi ha una salute compromessa».